giovedì 21 marzo 2013

Il grande e potente Oz (Oz the Great and Powerful), la recensione







Chi, come il sottoscritto, ha amato e ama ancora la "trilogia" de La Casa, alla notizia che sarebbe stato Sam Raimi a dirigere il prequel de Il mago di Oz, avrà avuto una reazione del tipo: "Ma...perchè??"...

Premessa: il film del 1939, in USA, è considerato un film di culto, visto da generazioni, "creatore" di numerose leggende metropolitane e apparenti sincronie...

Raimi è nato come autore horror, ma un horror di stampo fumettistico, che ha poco a che spartire con altri autori del genere come Romero o Carpenter. Tanto è vero che fu lui il prescelto per il debutto cinematografico di Spider-man...

Pensavo a queste cose, con in testa i miei occhiali per la visione in 3D, ed inizia il film...in "stile" 1905. Mi spiego meglio: che effetto vi farebbe vedere The Great Train Robbery in 3D? (a me piacerebbe, specialmente l'ultima scena...)

James Franco interpreta un mago/illusionista che vaga di fiera in fiera e che si ritroverà, suo malgrado, "catturato" da un Mondo alternativo, fin dall'inizio in bilico tra l'essere vittima e carnefice.
Appare subito chiaro che il Mago è un impostore, un "venditore di fumo", ma proprio questo suo essere lo rende simpatico e positivo, umano in contrapposizione ad un universo realmente magico e diverso.

Raimi parteggia senza remore per il protagonista; certo, lo caccia nei guai e ne sottolinea continuamente i difetti, ma davvero lo "ama" e lo segue.
Il gioco è "specchiare" la realtà con l'immaginazione, la verità con la finzione, un po' Alice nel Paese delle Meraviglie e un po' Cinema...eh sì, perchè con la scusa di narrare la storia di come nacque il "favoloso mago di Oz", Raimi omaggia il cinema delle origini, il cinema delle attrazioni, nato non a caso nelle fiere paesane con il kinetoscopio di Edison, ovvero l'uomo che più di tutti il Mago ammira e a cui vorrebbe assomigliare.

Oltre ad essere un omaggio alla preistoria del Cinema e un gioioso film d'intrattenimento, Il grande e potente Oz affronta anche un tema attualissimo e modernissimo come quello del potere dell'illusione e della "disinformazione" (o sarebbe meglio definire Propaganda) in un'epoca piena di dubbi e incertezze, dominata dalla paura.

Gli abitanti del mondo di Oz, in fondo, siamo noi.


Trailer del film


Pigrizia


Un pigro! Ma è un titolo, una missione, è tutta una carriera. Non prendetela a scherzo, è così. 
(F. M. Dostoevskij)