lunedì 29 aprile 2013
Iron Man 3, la recensione
Iron Man (2008) è stato il "padre" del nuovo universo cinematografico Marvel, sfociato poi nel progetto The Avengers; ora con questo Iron Man 3 si apre la "fase 2" del progetto, all'insegna della de-costruzione del personaggio/mito.
La scelta del regista Shane Black non è casuale, ma il segno di una direzione "diversa" rispetto alla strada intrapresa da Nolan con la trilogia di Batman e l'imminente Uomo d'Acciaio (Superman).
I Marvel Studios hanno interesse a creare una sorta di fusione tra fumetto e cinema, non solo a livello visivo, ma soprattutto a livello di scrittura; puntano a recuperare quell'attitudine adolescenziale (oggi si direbbe "nerd") che i precedenti film sui supereroi avevano perso, per lasciare eccessivo spazio ad una epicità che non appartiene (se non in parte) a questo universo.
La forza dei fumetti Marvel è sempre stata quello di "sentire" vicini, quasi simili a noi, questi eroi con poteri straordinari, ma spesso con problemi assolutamente ordinari.
Iron Man è il perfetto simbolo di questo atteggiamento nei confronti del supereroe, di amore, ma anche quasi irrispettoso; tanto che sicuramente più di qualche purista si sarà "scandalizzato" per come Robert Downey Jr. sia riuscito a fare di Iron Man non solo un geniale scienziato capace di costruire una meravigliosa armatura, ma anche un magnifico showman, un istrione, un leader futurista e iconoclasta, che riesce a trovare la pace solo tra le braccia di quella Pepper che rappresenta esattamente il suo opposto.
In questo film, che cronologicamente si pone dopo i fatti raccontati in The Avengers, Tony Stark è il vero protagonista, più di Iron Man (l'armatura); Black sottolinea più volte come Iron Man sia un guscio vuoto senza Stark, ma anche come il genio non riesca più a fare a meno della sua lampada, divenendo per lui sia un rifugio sicuro dalla realtà, sia una trappola dalla quale liberarsi per vivere.
Mai come in questo film la macchina e l'uomo si confondono, si cercano e si odiano al tempo stesso...in fondo gli uomini Extremis non sono altro che "macchine umane", dei robot fatti di carne.
Iron Man 3 quindi. Una nuova era, segno dei tempi, nella quale non esistono certezze (chi è chi?) e anche i supereroi soffrono di attacchi di panico.
La differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti (Albert Einstein)
Trailer del film
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