giovedì 20 giugno 2013

Star Trek - Into Darkness, la recensione









C'è chi ha definito J.J. Abrams come il "nuovo" Steven Spielberg, per l'attitudine che porta entrambi a creare un universo filmico capace di emozionare e, allo stesso tempo, intrattenere ai massimi livelli.
Questo parallelo Abrams/Spielberg viene pienamente confermato dalla scena di apertura di Star Trek: Into Darkness, nella quale il creatore di Lost cita l'intro de I Predatori dell'Arca Perduta, aggiungendoci però un "doppio binario" con protagonisti Kirk e Spock.
E alla fine tutto il film (ma si potrebbe tranquillamente aggiungere tutta la storia del primo Star Trek, e per estensione tutta la saga) si regge su questo rapporto bizzarro, tra un Vulcaniano/Umano e un Umano/Umano che non potrebbero essere più diversi, ma (forse) proprio per questo si stimano e si cercano in continuazione.

Il film prende una direzione diversa quando il rapporto diventa a tre, con l'ingresso del "cattivone" interpretato dal bravo Benedict Cumberbatch. Come capita anche nella realtà, il terzo incomodo pone le basi per una separazione della coppia; in questi casi si finisce con il divorzio, oppure la coppia si fortifica, si unisce ancora di più e scopre che il sentimento che li unisce è più forte di tutto.
Alla fine il tema principale del film è tutto in questo triangolo, al quale si accompagnano altri temi (il terrorismo "interno", la sottile linea che divide bene e male) che sembrano principali, ma in realtà servono ad Abrams per dare un contesto più "trekkiano" e avventuroso ad una storia di amicizia profonda tra due individui che, apparentemente, non hanno niente in comune, ma in realtà si assomigliano molto.

Dal punto di vista tecnico il film è impeccabile, con effetti speciali perfetti e utilizzati sempre nel modo giusto. Ottima anche la colonna sonora di Michael Giacchino e la fotografia di Daniel Mindel.
Capitolo 3D: Abrams ha girato in IMAX e poi il film è stato riconvertito in 3D in post-produzione; questo significa, banalmente, che il modo migliore per goderselo è vederselo in una sala cinema con tecnologia IMAX, e che il 3D non è fondamentale nella visione del film, poichè Abrams non lo ha concepito secondo questo fine, come invece è capitato per film come Avatar.

"Khaaaaaaan!"

Trailer 

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